Come ricorda Edoardo Ballone i primi albanesi arrivarono in Italia alla meta dell'undicesimo secolo insediandosi dapprima come coloni nel Molise e in Puglia, grazie alle terre da coltivare loro concesse dal re di Napoli. Nel 1448 il condottiero albanese Demetrio Reres "guidò un grosso contingente di soldati per metterli al soldo del re di Napoli, Alfonso I d'Aragona. Dovevano reprimere alcune rivolte contadine. E contadini, anni più tardi, diventarono quei soldati che si stanziarono in gran parte del Cosentino", in Sicilia e nel Catanzarese (soprattutto a Caraffa, Carfizzi, Maida, Nicastro, Pallagorio, e San Nicola dell'Alto). Ecco come è nata la minoranza degli Arbëreshë, gli albanesi d'Italia, che si è ben integrata nel tessuto calabrese pur mantenendo la lingua degli antenati ed i propri costumi.
Dal punto di vista gastronomico, piatti tipici dell'alimentazione albanese non ce ne sono, anche se qualcuno ritiene che l'uso del peperoncino piccante abbia una forte connotazione arbëresh. Quel che è certo è che anche nei centri albanesi del Catanzarese il piatto forte e più amato resta il morzeddhu.